Il Cellulare Scomparso - Parte I: La Distrazione Fatale

La vita è una questione di attimi, e per questo ci devi essere in ciò che vivi al 100%, momento per momento, con il corpo e con la mente. Eppure, la mente di Renzo, il compagno di Giada, era spesso altrove in quei giorni.

In quell’afosa mattina di agosto, in particolare, Renzo non stava più nella pelle, poiché da lì a poco avrebbe rivisto lei, Diana, una donna che Renzo ha imparato a conoscere nel corso degli anni, in quanto madre della sua cara Giada.

Tuttavia, mai aveva notato in lei in precedenza quel fare scherzoso e quella serenità che il volto di lei aveva lasciato trasparire l’ultima volta che l’aveva incontrata, e che ancora rimbalzava nella sua mente.1 

Una sensazione che, di colpo, sembrava averlo riportato indietro nel tempo, a quell’innocenza e quel sano divertimento che si vivono solo da bambini.2 

Ed era una vita che Giada non vedeva quella luce negli occhi del suo amato. Tra parentesi, non che ne fosse felice, ma si sa che qualche boccone amaro di tanto in tanto tocca mandarlo giù!3

E così Renzo, quella mattina, si era svegliato pensando a lei, Diana, ed ai fichi che, fosse dipeso da lui, le avrebbe portato già di buon’ora, affinché lei ne facesse una deliziosa marmellata.4 

Ma sua suocera, le cui giornate sembrano non finire mai, non è propriamente un’allodola, e così Renzo ne ha approfittato per fare prima un giro alla campana del vetro. Per inciso, un giro che, con il senno di poi, probabilmente avrebbe gestito diversamente, ma … procediamo con ordine!

Renzo non fa in tempo ad arrivare sul luogo prescelto che il suo cellulare inizia a squillare. Dall’altro capo del filo c’era Fabrizio, suo fratello, la cui voce inaspettatamente giunse alle sue orecchie più alta del solito. Era il Bluetooth, ma Renzo, non avendo dimestichezza con tutte queste diavolerie elettroniche.5

Colto, dunque, alla sprovvista, scese dall’auto e, senza rendersene conto, infilò lo smartphone nella tasca posteriore dei pantaloni. Non l’avesse mai fatto, visto che poi, nel rimettersi al volante, ha lasciato, seppur inconsciamente, che il suo fedele compagno di avventure sgusciasse via dalla sua tasca, rimbalzasse contro lo sportello aperto, e terminasse il suo percorso cadendo non sull’asfalto, ma sul pietrisco. Un pietrisco che, nell’attutire il rumore della caduta, ha fatto sì che Renzo non desse il giusto peso a ciò che era appena accaduto. Nel riprendere, così, la strada verso casa, egli a tutto pensò tranne al fatto che il suo caro telefono non era più lì con lui.6




Note in chiave Human Design


1 Consapevolezza esistenziale inerente al centro della Milza 

Chi ha il centro della Milza Definito è in grado di trasmettere un'autentica sensazione di benessere a chi ha quello stesso centro non definito, o al contrario di malessere, a seconda di come ne fa esperienza per se stesso. ↩︎


2 Motivazione Innocenza 

Accettazione come chiave per fare esperienza del mondo in modo innocente, ovvero senza aspettative. ↩︎


3 Rapporto fra Milze Non Definite 

Uno dei significati attribuiti al Centro della Milza è il benessere autentico che si prova nel corpo quando si vive un perfetto equilibrio fra ciò che s'incontra nel mondo esterno e ciò che si muove al proprio interno. E, nel momento in cui entrambi i partner hanno quel centro non definito, è facile che quella sensazione di benessere la si ricerchi all'esterno del legame. ↩︎


4 Punto più alto nell'Onda emozionale del Circuito Collettivo 

Nel punto più alto il desiderio raggiunge la massima intensità, ovvero non si vede l'ora di realizzarlo, per via delle aspettative che ci si è creati al riguardo. ↩︎


5 Carenza di attivazioni nella linea 3 

Difficoltà nel sapersi adattare in tempo reale ad una situazione imprevista. ↩︎


6 Mente nel Non Sé 

Nel Non Sé la mente può non essere presente, ovvero potrebbe non osservare ciò di cui il corpo fa esperienza momento per momento. ↩︎

Giada: Una come te

Sole e Luna, Cielo e Terra, Acqua e Fuoco, Ordine e Caos, Materia e Spirito.

Questa è Giada, una ragazza senza tempo in cui gli opposti convivono armoniosamente.

In Giada la forza viaggia con la fragilità, la speranza con la disperazione, la gioia con il dolore, l'altruismo con l'egoismo.

Non c'è colore che non appartenga al suo universo, così come al tuo universo.

Perché Giada, in fondo, è una come te.